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Cristianizzazione e status sociale nell’Epirus vetus tardoantico : le evidenze archeologiche

Identifiant AIEMA22-154
auteur du texteBOWDEN William
ISSN1972-9758
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revueAntichità altoadriatiche
fascicule2008, 66
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titre d’autre support de publication <non spécifié>
paginationp. 301-332
nombre d’illustrations
langue du texteitalien
traduit de<non spécifié>
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renvoi BullAIEMA<non spécifié>
résumé de l'AIEMA
:
In Epiro la cristianità giocò un ruolo importante tra la fine del IV e il V sec. d.C. Viene in particolare data notizia che dalla chiesa sull’acropoli di Butrinto proviene un lacerto musivo (oggi scomparso) raffigurante creature marine e terrestri tra colonne (fig. 2). Pavimenti musivi sono stati rinvenuti inoltre nella chiesa di Palaiopolis nell’isola di Corfù, sia nei narteci sia nella navata meridionale (p. 308-309) e datati al VI sec. d.C. Presenta elementi cristiani il pavimento della casa romana del Triconch Palace (Butrinto), con impianto di inizio V sec. d.C., che riveste la parte occidentale del peristilio. Di particolare interesse la rappresentazione dell’occhio apotropaico (fig. 6) e una sequenza di croci (fig. 7). A partire dalla metà del V sec. d.C. si inizia a cogliere l’espansione edilizia di chiese, spesso risultato dell’investimento da parte di soggetti privati. La navata e il bema della chiesa nella pianura di Vrina erano decorati con un elaborato mosaico con scansioni di cornici geometriche contornanti una griglia irregolare composta di ottagoni recanti una serie di raffigurazioni di creature marine, animali, piante e motivi astratti, e due tabulae ansatae con epigrafi (fig. 10). Il mosaico del bema della piccola chiesa di Antigonea contiene quattro iscrizioni ed altre figure racchiuse in pannelli (fig. 15).
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commentairep. 301-332, ill. n.b.
publié dans le bulletin2011-22