La cristianizzazione della costa altoadriatica

In una ampia rassegna delle testimonianze letterarie e archeologiche delle prime attestazioni delle comunità cristiane nell’area settentrionale dell’Adriatico, vengono menzionate basiliche e luoghi di culto martiriali. In particolare a S. Canziano d’Isonzo è stato rinvenuto un mosaico pavimentale e iscrizioni musive pertinenti alla basilica martiriale (fig. 6-7), datata al VI sec. d.C. La comunità cristiana di Aquileia si dotò delle aule teodoriane di inizio IV sec. d.C., così chiamate per l’epigrafe musiva col nome di Teodoro (fig. 9), e della basilica posteodoriana (fig. 10, foto di scavo con in vista i pavimenti musivi). A Parenzo la basilica eufrasiana (VI sec. d.C.) attesta il culto del martire Mauro grazie anche alla sua raffigurazione musiva (fig. 12). A Trieste, nella basilica martiriale di S. Giusto (V-VI sec. d.C.), sono state ritrovate epigrafi musive (fig. 15-16) e un mosaico pavimentale geometrico policromo (fig. 20). Altre attestazioni musive in quest’area provengono da : basilica di S. Giovanni del Timavo, datata a metà VI sec. d.C. (fig. 22, tessellato geometrico policromo) ; basilica Apostolorum di Concordia (fine IV sec. d.C.) dove nei pressi della fossetta per le reliquie è visibile una cornice bicroma con girali d’edera (fig. 25) ; basilica paleocristiana di Jesolo datata a metà VI sec. d.C. (fig. 27, ricostruzione del pavimento musivo).