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“Virtù e difetti” degli smalti settecenteschi di Alessio Mattioli : la qualità delle tinte e la loro alterazione dalle prime critiche del chimico Alessandro Martelli alle indagini sui mosaici della Basilica vaticana nel periodo dell’occupazione francese

Identifiant AIEMA23-507
auteur du texteSALERNO Carlo Stefano ; D’AMELIO Maria Grazia
publication collectiveRavenna musiva. Conservazione e restauro del mosaico antico e contemporaneo. Atti del primo convegno internazionale (Ravenna 22-24 ottobre 2009)
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tomaison
paginationp. 521-532.
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langue du texteitalien
traduit de<non spécifié>
langue du résumé (si présent)<non spécifié>
renvoi BullAIEMA<non spécifié>
résumé de l'AIEMA
:
Fin dal XVIII secolo, gli smalti prodotti da Alessio Mattioli erano decantati per la qualità e per il loro aspetto opaco in grado di imitare nei mosaici in modo pressochè perfetto le nuances della pittura a tempera e a olio. Tale vetro era un materiale esteticamente apprezzato ma assolutamente instabile; in effetti, le alterazioni delle tessere furono rilevate durante il periodo dell’occupazione francese di Roma, che coincide cronologicamente con il primo ingresso della chimica nello studio dei materiali e della loro conservazione. A distanza di duecento anni, la piena conoscenza dei processi di deterioramento degli smalti rende ancora più evidenti i difetti del vetro del Mattioli e i danni che il loro uso ha prodotto in alcuni quadri musivi nella basilica di San Pietro e in opere realizzate fuori dal recinto vaticano dei quali oggi, grazie a un ‘corpus’ documentale inedito, possiamo identificare i materiali costitutivi. (Résumé des auteurs.)
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mot matière
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commentairep. 521-532.
Éditeur : Bologne, Ante Quem
Colloque : 2009, Ravenna
publié dans le bulletin2013-23