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Pendici nord orientali del Palatino : “Terme di Elagabalo”. Pavimenti tardorepubblicani, medioimperiali e tardoantichi

Identifiant AIEMA23-1400
auteur du texteSAGUÌ Lucia
publication collectiveAtti del XVII Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Teramo, 10-12 marzo 2011)
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tomaison
paginationp. 343-352
nombre d’illustrations
langue du texteitalien
traduit de<non spécifié>
langue du résumé (si présent)<non spécifié>
renvoi BullAIEMA<non spécifié>
résumé de l'AIEMA
:
L’edificio, erroneamente interpretato come le Terme di Elagabalo, mostra una continuità insediativa che va dall’VIII a.C. fino al tardoantico. Limitandosi alla parte centrale della sequenza stratigrafica, si vede che, dal I a.C. fino al 64 d.C., lo spazio era occupato da una domus che ha restituito un pavimento a mosaico a file alternate di quadrati bianchi, neri e a scacchiera di singole tessere. Il mosaico è circondato da tre cornici lineari: una rossa in tessere di cotto, una bianca e una nera. A questa fase (prima metà I a.C.) appartengono anche due soglie, entrambe a triangoli a scala bianchi e neri. Alla metà del I a.C. risale invece un tessellato bianco con cornice lineare nera e un pavimento in frammenti di travertino pressati e lisciati. In età adrianea, sui resti della domus, fu costruito un horreum, con pavimenti in spicatum, sostituito, sotto Settimio Severo, da un altro edificio a carattere commerciale che ha restituito solo un mosaico a grandi tessere di selce. Durante il tardoantico (IV d.C.) si impianta sulla costruzione severiana una struttura termale che conserva un mosaico a grandi tessere di marmo bianco e due pavimenti composti da frammenti di lastre marmoree di reimpiego.
classement
pays - classementItalie
mot matière
personne citée<non spécifié>
index géographique
pièce jointe<non spécifié>
commentairep. 343-352, 10 ill. n.b.
Éditeur : Tivoli, Scripta Manent Edizioni
Colloque : 2011, Teramo
publié dans le bulletin2013-23