Sectilia pavimenta tardoantichi e paleocristiani a piccolo modulo dell’Italia Settentrionale

Una sottocategoria di sectilia pavimenta, definibile a piccolo modulo, risulta grandemente attestata in Italia Settentrionale (con esempi fino in Toscana, Emilia-Romagna e Marche) a partire dal IV sec. d.C. fino al VI sec. d.C. Tale gruppo presenta una serie di peculiarità costanti che permette di distinguerle dall’analoga produzione di area campano laziale d’età tardorepubblicana-protoimperiale a modulo piccolo o medio, o da quella coeva di area egea, tra cui la predominanza di lastre litiche o marmoree, nere in contrasto cromatico con marmi bianchi o policromi a fondo chiaro. Tra i motivi, quello di prevalente diffusione risulta quello ad esagoni e triangoli, seguito da scacchiera di quadrati, rombi adiacenti disposti a spina di pesce, esagoni quadrati e triangoli. Meno frequenti risultano motivi a rombi, rettangoli e rombi minori, quadrati semplici o Q2, con rombi adiacenti «a girandola», ad esagoni e rombi, a schema quadrato-reticolare. Singole attestazioni: stelle a quattro e a sei punte tangenti. Molti dei motivi suddetti sono attestati, assieme ad altri, nelle diffuse cornici lineari. Le testimonianze gravitano sui tre maggiori centri tardoantichi del Nord, cioè Mediolanum, Aquileia e Ravenna, e consentono di collocare in area milanese (con contatti oltralpe, a Treviri) nel IV sec. il bacino di formazione e diffusione del repertorio, che subì più forti influenze bizantine in talune aree.