Arezzo. I mosaici di Palazzo Lambardi

Durante il risanamento edilizio di Palazzo Lambardi sono emersi due ambienti relativi ad un edificio di età romana, in particolare un’ampia aula rettangolare decorata da un tappeto musivo a tessere lapidee nere con due fasce perimetrali in tessere lapidee bianche; parte dell’aula è occupata da un riquadro nel quale si trovano, alternati, quattro anatre presso gli angoli e quattro delfini lungo i lati, mentre nel mezzo è visibile un incasso per un elemento mancante, forse una fontana (p. 190). A causa delle dimensioni notevoli della sala e del motivo decorativo si è ipotizzato che l’ambiente potesse essere di tipo termale e che la datazione sia da attribuire al I secolo d.C. (p. 193). Ad ovest di questo, un altro ambiente, a quota più alta, ha restituito un pavimento, conservato solo in minima parte, con mosaico geometrico in tessere lapidee bianche, nere e verdi: la composizione è «a reticolato» impostato obliquamente, con un quadrato delineato in nero su bianco decorato da una treccia multipla bianca e nera, affiancato ad un quadrato delineato in nero su bianco disposto sulla punta e contenente un ulteriore quadrato decorato al centro da una rosetta ad otto petali verde; anche questo piano è databile al I secolo d.C. (p. 193). Infine, all’interno di quello che è stato chiamato «vano E» sono stati rinvenuti frammenti marmorei pertinenti con ogni probabilità ad un opus sectile (p. 190).