Avella, un insediamento della mesogaia campana : note di tipografia

Il saggio è una dettagliata carta archeologica di Avella, nella quale si segnalano i numerosi lacerti musivi rinvenuti in città. Oltre a vari lacerti in cocciopesto, indicati nei punti 13, 14, 16, 17, 18, 23, 31, 32 e 35 della pianta, si segnalano anche diversi pavimenti in opus signinum, riportati nei punti 11, 12, 26, 30 e 36 della stessa. In signinum sono anche il pannello individuato in vico Vinella, che mostra uno schema a rete di losanghe, e quello del palazzo municipale. Più complesso il signinum tardorepubblicano che decora i due ambienti di via Cancelli: il primo tappeto presenta nel mezzo un medaglione, dal bordo a meandro, campito di losanghe radiali, e ai quattro angoli palmette e delfini; il secondo, un medaglione a losanghe e agli angoli palmette e motivi vegetali, un motivo a squame costeggia l’esterno di uno dei lati. Di maggiore interesse il pavimento a tessere bianche e nere della domus in vico Luciano, che presenta un emblema formato da una rosetta a sei petali incorniciata da cerchi allacciati e inquadrato da un perimetro rettangolare di tralci d’edera tra due fasce (fig. 16). Di rilievo il mosaico policromo figurato di palazzo Barba nel cui emblema quadrato, racchiuso da un meandro, campeggia, sul fondo bianco, un guerriero su un carro assalito da un nemico armato di spada mentre un terzo personaggio giace al suolo, probabile rappresentazione dell’uccisione di Laio da parte di Edipo (fig. 17).