Faux marbres en mosaique, autant d’hommages rendus à l’opus sectile
Identifiant AIEMA | 23-364 |
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auteur du texte | DARMON Jean-Pierre |
publication collective | Marmoribus Vestita : miscellanea in onore di Federico Guidobaldi |
ISBN | 978-88-85991-53-8 |
liens | <non spécifié> |
tomaison | |
pagination | p. 409-434 |
nombre d’illustrations | |
langue du texte | français |
traduit de | <non spécifié> |
langue du résumé (si présent) | <non spécifié> |
renvoi BullAIEMA | <non spécifié> |
résumé de l'AIEMA | :
A partire dal fondamentale articolo di Demetrios Michaelides che ha raccolto tutti i casi a lui noti di imitazioni di marmi in mosaico, proponendone l’identificazione, l’autore suggerisce una serie di altri pavimenti ancora inediti al momento della pubblicazione di Michaelides o di recente scoperta. Elenca così una serie di mosaici, da uno di Vienne, perduto, ad una serie proveniente dalla Tunisia e dall’Algeria per constatare come le imitazioni dei marmi, a carattere convenzionale e ripetitivo, ripropongano fondamentalmente due soli marmi, il cipollino e un marmo ocra-giallo che propone di identificare come una breccia. Nella seconda parte dell’articolo l’autore si sofferma piuttosto sulla possibilità di imitare in mosaico rivestimenti di crustae in opus sectile, ovvero di creare per l’occhio un effetto opus sectile, meno prestigioso certo di quello, ma esteticamente confrontabile. Quali sono gli impianti geometrici che imitano l’opus sectile? Senza voler essere esaustivo, l’autore ne propone alcuni in bianco e nero, in tricromia e in quadricromia, per concludere che nonostante la banalizzazione di numerosi esempi, l’imitazione degli schemi dei sectilia in mosaico conserva qualcosa dello splendore e del prestigio di quella tecnica. |
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personne citée | <non spécifié> |
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pièce jointe | <non spécifié> |
commentaire | vol. I, p. 409-434, 23 ill. n.b. Éditeur : Cité du Vatican, Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana Collection : Studi di antichità cristiana |
publié dans le bulletin | 2013-23 |