The mosaic pavement of the early christian basilica at Gönen/Germe in Mysia/Hellespontus
Identifiant AIEMA | 23-1841 |
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auteur du texte | JOBST Werner |
publication collective | Marmoribus Vestita : miscellanea in onore di Federico Guidobaldi |
ISBN | 978-88-85991-53-8 |
liens | <non spécifié> |
tomaison | |
pagination | p. 737-761 |
nombre d’illustrations | |
langue du texte | anglais |
traduit de | <non spécifié> |
langue du résumé (si présent) | <non spécifié> |
renvoi BullAIEMA | <non spécifié> |
résumé de l'AIEMA | :
Nella città di Gönen si può con tutta probabilità identificare l’antica città di Germe, appartenente in epoca romana alla provincia imperiale d’Asia (Mysia) e a partire da Diocleziano al territorio dell’Ellesponto, nota per le sue sorgenti di acqua termale. La città ha restituito notevoli testimonianze archeologiche riferibili alla tradizione cristiana e, in particolare, nel 1974 un progetto di ricerca legato allo studio degli antichi mosaici rinvenuti in Bitinia ha permesso un’attenta e documentata analisi di alcuni pavimenti musivi di Germe, già noti e localizzati all’interno dell’Hotel Gönen Termal Resort, appartenenti alla basilica paleocristiana di Germe. Il pavimento musivo della navata centrale è quasi completamente conservato; si tratta di due riquadri di 7,50 m ca di lato ciascuno, decorati da motivi geometrici ed iscrizioni greche, realizzati con tessere di marmo, calcare e argilla, nei colori del bianco, nero, grigio, rosa e giallo. Il primo riquadro, datato intorno alla metà del V secolo d.C., quello più vicino all’entrata, mostra una composizione di ottagoni con stelle a otto losanghe, losanghe semplici e quadrati; in questo schema spiccano nove ottagoni, tre decorati da iscrizioni, cinque da motivi geometrici e quello centrale da un cantharus. A partire dal primo filare, dall’ingresso dell’aula e procedendo da est verso ovest, il campo del primo ottagono è campito da nastri con disegno a schacchiera, intrecciati a formare quattro cappi con quattro dischi semicircolari che decorano quattro degli otto angoli dell’ottagono; nel secondo ottagono campito in giallo è inserito un campo circolare con croce greca realizzata con cordoni intracciati su fondo nero; nel terzo il campo bianco è occupato da un’iscrizione. Nel secondo filare sempre da est verso ovest il primo ottagono mostra uno schema a losanghe alternate in giallo e rosa, con quattro quadrati piccoli, in giallo con contorno nero, e quadrati grandi, campiti in rosa e giallo con contorno e perimetro in nero, sulle diagonali; nell’ottagono posto al centro della composizione un cantharus; nel terzo ottagono troviamo lo stesso motivo del primo della prima fila. Nel terzo filare il primo ottagono mostra una stella formata dall’intersezione di due quadrati con all’interno un campo circolare con fiore a otto petali; nel secondo ottagono un’iscrizione è inquadrata da una cornice circolare con treccia a due capi su fondo nero mentre nel terzo un’iscrizione occupa l’intero campo ottagonale. Il secondo riquadro, quello più vicino all’abside, è caratterizzato da dodici file di quadrati inscritti in cerchi, decorati da motivi geometrici, nei colori del grigio bluastro, bianco, giallo e rosa, quali: coppie di corde piegate in forma semicircolare intrecciate a formare un nodo centrale, nastri annodati in forma di trifoglio, quadrati dai lati concavi con al centro piccoli quadrati, coppie di pelte tangenti, rosette di quattro petali a forma di fuso, croci, squame; nel campo un riquadro mostra la rappresentazione di un cantharus con iscrizione. |
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pays - classement | Turquie |
mot matière |
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personne citée | <non spécifié> |
index géographique |
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pièce jointe | <non spécifié> |
commentaire | , vol. II, p. 737-761, 10 ill. n.b. Éditeur : Cité du Vatican, Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana Collection : Studi di antichità cristiana |
publié dans le bulletin | 2013-23 |