Ostia, l’opus sectile di Porta Marina

Pag. 31 : nell’area sudoccidentale di Ostia, fuori Porta Marina, negli anni quaranta del secolo scorso affiorarono casualmente alcune lastre sagomate di marmi policromi. Lo scavo sistematico, ripreso nel 1959, rimise in luce un edificio monumentale dotato di una grande sale con esedra rettangolare sulla parete di fondo. Il pavimento, composto da quaranta formelle intarsiate con motivo a stelle unite per i vertici, crea l’effetto di un grande tappeto policromo (32 mq) che accresce la sontuosità della sala (fig. pag. 30). Con effetto di sorprendente contrasto, la decorazione della esedra di fondo era di tipo geometrico, con motivo a scacchiera minuta in basso e un falso prospetto architettonico nella parte alta. Sul soffitto si deve immaginare un mosaico di pasta vitrea verde-azzurra con tralci di vite ricoperti d’oro, recuperato solo in piccola parte ed ora esposto accanto all’aula. Pag. 33 : l’elemento straordinario dell’opus sectile ostiense è la presenza di due busti virili: un giovane aristocratico con la tunica bordata di porpora e un adulto dallo sguardo penetrante, barba, cappelli lunghi e nimbo intorno al capo. L’interpretazione tradizionale vi vede Cristo benedicente, pur in mancanza di segni di identificazione certi. Un’ipotesi recente interpreta il personaggio ostiense come un maestro “divinamente ispirato” della pratica filosofica neoplatonica, molto diffusa nel IV secolo. Pag. 35 : particolare della decorazione con motivo a scacchiera minuta dell’esedra rettangolare in sorprendente contrasto con l’opus sectile della sala.