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I tesori raccontano: collezioni a Trieste archeologica

Identifiant AIEMA22-1752
auteur du texteFISCHER Petra M. ; VIDULLI TORLO Marzia
ISSN0392-9485
liens<non spécifié>
revueArcheologia Viva
fascicule2008 / Anno XXVII, 131 nuova serie
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titre d’autre support de publication <non spécifié>
paginationp. 54-65
nombre d’illustrations
langue du texteitalien
traduit de<non spécifié>
présence de résumé dans une langue différente. Si oui, langue du résumé<non spécifié>
renvoi BullAIEMA<non spécifié>
résumé de l'AIEMA
:
Pag. 63 : Sulla costa triestina di nord ovest a fine Ottocento sono venuti alla luce i resti di una villa romana, della quale furono recuperati solo i mosaici (ora al Lapidario Tergestino). Il complesso era grandioso, con ambienti su terrazzamenti lungo il declivio del colle e uno spettacolare effetto scenografico di fronte al golfo. La costruzione risale all’età tardo repubblicana (seconda metà del I secolo a.C.): tutti gli ambienti di questa prima fase presentavano mosaici omogenei, contraddistinti dall’inserzione di frammenti di pietre e marmi, caratterizzati dall’alta qualità tecnica, che trova confronti solo a Roma e in Campania, e di rado è presente nell’Italia settentrionale ad eccezione di Aquileia. Vistosi rifacimenti furono realizzati in età tardo augustea (inizio I secolo d.C.), per protrarsi fino all’epoca neroniana (terzo quarto I secolo d.C.). La decorazione musiva dei nuovi interventi mostra un’adesione a modelli iconografici tipici dell’Italia settentrionale, con prevalenza di disegni geometrici in nero su fondo bianco. (Pag. 65) Particolare del pavimento a mosaico (V secolo d.C.) della basilica paleocristiana riportata alla luce nella cattedrale di San Giusto
classement
pays - classementItalie
mot matière
personne citée<non spécifié>
index géographique
pièce jointe<non spécifié>
commentairep. 54-65, ill. coul.
publié dans le bulletin2011-22