Sectilia pavimenta della Cisalpina romana. Tipologie e contesti
Identifiant AIEMA | 23-1175 |
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auteur du texte | RINALDI Federica |
publication collective | Marmoribus Vestita : miscellanea in onore di Federico Guidobaldi |
ISBN | 978-88-85991-53-8 |
liens | <non spécifié> |
tomaison | |
pagination | p. 1177-1214 |
nombre d’illustrations | |
langue du texte | italien |
traduit de | <non spécifié> |
langue du résumé (si présent) | <non spécifié> |
renvoi BullAIEMA | <non spécifié> |
résumé de l'AIEMA | :
Si tratta di una schedatura e di un'analisi d'insieme, basate sulla classificazione di Federico Guidobaldi, delle superfici in opus sectile rinvenute in tutto il territorio della Cisalpina, pertinenti ad ambiti privati e residenziali e collocabili cronologicamente tra il II-I secolo a.C. e il VI-VII secolo d.C. Le ricognizioni effettuate hanno permesso di individuare 70 pavimenti in opus sectile e la maggior parte di quelli compresi tra l'età augustea e il V secolo d.C. rientra nella categoria dell'opus sectile «a modulo quadrato con motivi semplici» di tipo Q, cui fanno eccezione due pavimenti della Casa degli Affreschi di Luni basati sul motivo QOrQ e Q2OM; nell'ambito di questa categoria il maggior numero di testimonianze si concentra in Valle d'Aosta, Piemonte e Lombardia, in un arco cronologico che va dal I al II secolo d.C. e con esempi che mostrano una certa severità cromatica, ad eccezione del pavimento della Domus di Palazzo Massani a Rimini composto con il rosso di Verona, calcare nero, calcare bianco e giallo antico. Il motivo Q2 a modulo piccolo e sempre nei colori del bianco, nero e grigio si ritrova a Milano nella Domus di via Amedei 2, databile al IV-V secolo d.C., e nella Domus dei Tre cortili di Aquileia; a questi si aggiungono alcuni casi con emblema: il vano di rappresentanza della Domus del Serraglio Albrizzi di Este con emblema inserito in un tessellato geometrico bicromo, l'emblema della Domus delle Fontane di Brescia, inserito entro una superficie in cementizio, con motivo a girandola del tipo QgQ ripetuto quattro volte. In un arco cronologico compreso tra la fine del II e il III secolo d.C. si colloca l'emblema della Domus del Trionfo di Dioniso a Sarsina che propone il motivo L/Q3, inserito in un tessellato geometrico bicromo con motivo a cerchi allacciati; per la variante con redazione «a scacchiera di due motivi», datata entro la fine del I secolo d.C., si citano gli esempi della Domus dell'Archivio di Stato di Novara e della Casa del Tralcio di vite di Aquileia. Per quanto riguarda le stesure decorative disomogenee si fa riferimento ad un pavimento rinvenuto a Cremona ed uno appartenente alla Domus III dell'area del Vescovado di Rimini, caratterizzato da un campionario di formelle a modulo quadrato inserito in una cornice in tessellato geometrico, entrambi collocabili cronologicamente alla fine del IV stile. Gli unici due esempi di pavimenti «a modulo quadrato con motivi complessi» a disegno geometrico-vegetale provengono da Ravenna e sono collocabili cronologicamente al V secolo d.C.
Passando allo «schema reticolare» basato sul quadrato, nella maggior parte dei casi, e sul rettangolo in un solo caso, si fa riferimento al pavimento del Palazzo di Teodorico con motivi quadrato-reticolari alternati a scacchiera datato ad epoca tardoaugustea e ai due noti pavimenti di Luni e di Aosta caratterizzati dallo schema Q2/R/Q. Si citano inoltre il pavimento del vano di culto della Domus di Titus Varenus di Aosta datato nella prima metà del II secolo d.C. e quello del vano 4 della Domus di via Guerrieri a Rimini, tra il I e il II secolo d.C.. Il «modulo composito», è attestato nei due esempi cosiddetti a «stuoia», quella del tipo a T nella Domus di via Divizioli a Cremona composta da elementi rettangolari in ardesia e da quadrati formati dall'accostamento di due triangoli rettangoli in marmo bianco, sia quella listellata nella Casa degli Affreschi di Luni con schema modulare di tipo medio, costituito da quattro rettangoli in bardiglio listellati in marmo rosso, disposti intorno ad un quadrato di africano, datato ad età claudio-neroniana. La tipologia maggiormente rappresentata in ambito cisalpino è quella ad «esagoni e triangoli» con picccolo modulo ed alternanza cromatica bianco/nero; tipologia quest'ultima che trova una vera e propria specificità geografica a partire dal IV secolo d.C., con esempi di committenza imperiale. Si tratta del pavimento della Domus sotto S. Croce di Ravenna, del pavimento tricliniare della Casa bresciana presso l'Istituto Arici, della Domus di via Divizioli a Cremona dove il pavimento a «stuoia» venne ricoperto da un opus sectile con motivo ad esagoni e triangoli, del pavimento del vano 3 della Domus di via Cadolini, a Cremona, caratterizzato da una fila di grandi lastre rettangolari e da una cornice a esagoni e triangoli posta tra due file di lastre rettangolari che inquadrano il campo di esagoni e rettangoli. Al V secolo d.C. si pone il pavimento dell'abside del vano di rappresentanza 4 della Domus di via Sigismondo a Rimini che mostra una specchiatura a esagoni neri e triangoli bianchi, mentre di controversa datazione è il pavimento ad esagoni neri e triangoli bianchi rinvenuto nella cosiddetta Casa dei Tre cortili di Aquileia. Nella Domus di via Sigismondo sono inoltre attestate specchiature a «esagoni, triangoli e quadrati» e specchiature con «esagoni, triangoli e rombi». Alla prima metà del I secolo d.C. si data il pavimento ad «esagoni, triangoli e rettangoli», appartenente alla Domus del Brut Fund di Vercelli, con emblema in marmo bianco e calcare nero inserito entro un tappeto in cementizio decorato; al III secolo d.C. si colloca il pavimento appartenente alla Domus di piazza Brusato a Brescia, con esagoni di ardesia, rettangoli in marmo bianco.
Nell'ambito del «modulo medio» sono attestate in Cisalpina quelle tipologie pavimentali che si caratterizzano per l'interposizione di listelli contigui che contornano ciascun elemento della composizione. Tra i «quadrati listellati» la soglia con scacchiera di mattonelle quadrate, di pietra nera e bianca, separate da listelli in marmo rosso della Domus dell'ex convento di S. Domenico a Imola; tra i «rettangoli listellati» un esempio a Verona nella Domus di via S. Cosimo. Dalla Casa della Tarsia marmorea di Aquileia proviene un pavimento con un pannello centrale in sectile incorniciato da una treccia a quattro capi policroma su fondo chiaro, e decorato da quadrati contenenti un disco marmoreo, separati da listelli rettangolari. Tra i pavimenti a «schema unitario» si citano gli esempi, con stesure che occupano l'intero ambiente, della Casa degli Affreschi e della Domus Settentrionale di Luni, della Domus di Palazzo Pasolini a Faenza e della Domus sotto il battistero di Aquileia.
Tra gli esempi più antichi di pavimenti in opus sectile si cita il tappeto a modulo rombico cosiddetto «a cubi prospettici» rinvenuto ad Aquileia in un contesto non definito e collocabile cronologicamente in età tardo-repubblicana. |
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pays - classement | Italie |
mot matière |
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personne citée | <non spécifié> |
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pièce jointe | <non spécifié> |
commentaire | vol. II, p. 1177-1214, 6 ill. n.b. Éditeur : Cité du Vatican, Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana Collection : Studi di antichità cristiana |
publié dans le bulletin | 2013-23 |